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Il Super bowl nella vita

Ieri sera parlavo con un’amica e mentre preparava la cena (un salmone scottato in salsa teriyaki) faceva un resoconto della sua situazione sentimentale.

Abbiamo sempre 2 momenti in cui, non si sa per quale motivo, iniziamo a pensare a quanto funzioni la nostra storia sentimentale: quando le cose vanno male o quando S.Valentino si avvicina.

Non entro ora nei temi legati alle relazioni, ma a una frase che mi ha colpito e che mi torna in mente oggi, giornata in cui si disputa la gara competitiva per eccellenza negli Stati Uniti: il Super bowl.



Mentre lei compulsivamente si rannicchiava sul divano, mi guarda e mi dice:

Simo, se le cose andassero così, sarebbe l’ennesimo fallimento”.

 

Quante volte, di fronte a una situazione lavorativa che si ripete, una storia che non decolla, un chiarimento che non riusciamo a dare, spostiamo la nostra attenzione all’esterno, ci guardiamo e pensiamo che quello possa essere un fallimento nella nostra vita.

Siamo spesso portati a vedere le cose che ci succedono in ottica di vincita (mi porta benessere interiore) o di perdita (non sono in grado di ottenere).


Ma veramente il nostro vissuto evolutivo è una gara tra vittoria e delusioni?


Dietro a “vincere” e “perdere” c’è spesso un giudizio molto profondo, qualcosa che viene da molto lontano e che, nella nostra società contemporanea è rafforzato in ogni aspetto delle nostro vivere.

Se non ottengo, perdo e fallisco. Se fallisco non valgo.

Eppure il mondo dell’imprenditorialità, dell’arte e della scienza è pieno di persone che hanno fallito più e più volte, pur avendo vissuto una vita piena e soddisfacente.


E noi quando falliamo, perdiamo rispetto a cosa? Rispetto a un ideale che ci siamo costruiti di come sarebbe dovuta andare quella situazione?


Proviamo a spostare l’attenzione dal risultato della nostra azione al “come ci fa stare” quella situazione.

Cosa provo quando sono in quella situazione di vincita o di perdita?

E soprattutto, com’è il periodo in cui ho vissuto quella situazione?

È stata soddisfacente per me?

Mi ha dato benessere?


Ricordandoci che noi non siamo nessuno per poter far cambiare l’altra persona, non ne siamo capaci e non è il nostro compito, riportiamo tutta l’attenzione su noi stessi.

In questo modo possiamo rivedere come ci fa stare la situazione, come ci fa stare la mancanza della situazione (quella che giudico come perdita) e come il giudizio di fallimento si sia insidiato nella nostra vita.


Vincita e perdita sono giudizi che vengono dalla mente.

Un giudizio non sul “come vivo” ma sull’esito temporaneo, immediato e puntuale di una situazione.


L’evoluzione, invece, è il processo e il vivere il cambiamento o saper stare nel momento senza cambiare nulla.

Non ho più un giudizio sul risultato, ma mi chiedo come ho vissuto la situazione, cosa mi ha fatto capire, quanto è stata o no soddisfacente per me.


Viviamo relazioni in cui tutto va bene, ma non c’è il soddisfacimento di una o dell’altra parte. Questa sarebbe vista come una vincita, perché la relazione è ancora viva; eppure manca di vitalità.

O ancora, una relazione che finisce e ci apre l’orizzonte verso ciò che realmente voglio o non voglio. La fine di una relazione è vista come perdita, eppure gli anni trascorsi possono essere stati intensi e meravigliosi e il percepire cosa è importante per il futuro è un ulteriore segno di benessere.

Ho usato un esempio nel campo dell’amore perché velocemente comprensibile (e sempre trend topic dal forte hype) ma possiamo pensare al mondo del lavoro, alle nostre amicizie o alla famiglia.


Ci sono situazioni che non ci permettono di vedere tutto questo con limpidità ed è in questi casi che un percorso di Counseling è consigliato per arrivare alla radice del proprio volere, togliendo l’armatura e liberandoci da ogni gabbia.


Oppure possiamo proseguire la nostra vita come un match, cercando di ottenere la vittoria ad ogni gara, capendo poi che non stiamo più trovando la vitalità e la gioia dei festeggiamenti della vittoria.


Se vuoi fissare un incontro di counseling scrivimi a

simo@maveramente.it

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