Settembre e ripartenza
- Simone Ferri
- 2 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Tratto dalla newsletter di Settembre di Flow
Questa mattina mi sono svegliato all’alba, non succede quasi mai. Dev’essere colpa di quella lieve sensazione di freddo che richiama il ritorno della prima coperta autunnale. Ne ho approfittato per fare una passeggiata e due commissioni, vedere Milano che si risveglia, con i primi flussi di gente indaffarata. Mamme che portano i figli a scuola, qualcuno in attesa del tram, altri che aspettano accanto ai cancelli dei palazzi qualcuno che passerà con l’auto. Ognuno preso da un dialogo con chi gli sta davanti (o dentro). Il cielo si fa poco a poco più chiaro e si intravede una bella giornata di sole. Una giornata di settembre, che come ogni anno ci accompagna alla ripartenza dopo un periodo di stop.
![]() Ogni tanto arriva quel momento in cui sentiamo la necessità di ripartire. Può succedere dopo un periodo difficile, dopo una delusione, o semplicemente quando realizziamo di aver trascurato noi stessi per troppo tempo. La ripartenza è un atto di consapevolezza, un riconnettersi al proprio centro, ed è qui che entrano in gioco l’alimentazione e la meditazione come strumenti chiave per prendersi cura di noi stessi. Freud, il padre della psicoanalisi, ha spesso sottolineato l’importanza dei bisogni fondamentali e di come la loro soddisfazione influenzi profondamente il nostro equilibrio emotivo. L’alimentazione, che fa parte di questi bisogni, non è solo carburante per il corpo, ma anche per la mente. Mangiare in modo consapevole, e non esasperati dal mangiare “sano”, ci aiuta a entrare in sintonia con il nostro mondo interno, influenzando direttamente il nostro umore e il nostro stato mentale. Secondo Jung, la nostra psiche cerca costantemente un equilibrio tra le forze opposte, come corpo e mente, e prendersi cura della nutrizione può aiutarci a raggiungere questa armonia.
Ma l’alimentazione non è solo una questione di cibo. Come affermava Perls, fondatore della Gestalt, ha più volte usato la metafora del mangiare per definire quella forma “ad-gressiva” (in senso latino del termine) dell’andarsi a prendere ciò che soddisfa i nostri bisogni. Ogni pasto può trasformarsi in un’occasione di riflessione: sto andando verso ciò che voglio e che mi afferma come uomo? O sto ingurgitando qualcosa che non mi fa vivere nel modo che vorrei?
Se l’alimentazione è il ponte tra corpo e mente, la meditazione è la porta verso l’abbandono del nostro io, quindi verso la parte più rilassata e autentica di noi stessi. Con la meditazione, possiamo accedere a quella dimensione nascosta di noi stessi, calmando la mente egoica.
Pensando a Jung possiamo definire quello spazio come fonte di saggezza e intuizione. Meditare ci dà accesso a quel regno, permettendoci di esplorare i simboli e le immagini archetipiche che influenzano la nostra vita quotidiana. Attraverso la meditazione, possiamo riconnetterci con la nostra “individuazione”, ovvero il processo di diventare ciò che siamo veramente. Solitamente è una persona migliore di quanto siamo, perché abbandoniamo ogni forma di giudizio, attaccamento e attacco verso l’esterno. Pura consapevolezza dell’Essere.
Ripartire significa avere il coraggio di ascoltarsi, di riorientarsi verso ciò che ci nutre davvero, a livello fisico, mentale ed emotivo. La meditazione ci insegna ad accogliere ogni momento con presenza, mentre l’alimentazione consapevole ci radica nella realtà del nostro corpo. Perls ci ricordava che la chiave della crescita è nel “sentire”, non nel “pensare”. Spesso siamo bloccati in schemi mentali che ci allontanano dalla vera connessione con il nostro essere. Alimentazione e meditazione ci riportano lì, nel presente, dove possiamo davvero sentirci e prenderci cura di noi stessi. In un mondo che corre veloce, prendersi il tempo di nutrirsi con attenzione e meditare regolarmente è un atto di amore verso sé stessi. Non è solo una ripartenza, è una rivoluzione interiore. E tu, sei pronto a ripartire?
scrivimi le tue considerazioni a crescitapersonalemilano@gmail.com
Simone |
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